“Allarme all’Archivio” è il primo romanzo scritto da Stefano Borgo.
L’autore.
Stefano Borgo, diplomato al liceo scientifico Vercelli di Asti, è commissario presso il Comando di Polizia Municipale di Asti dal 1988. Con questa sua prima opera si cimenta nel ruolo di scrittore (“senza pretesa di esserlo” come dice lui). Grande appassionato di musica, suona nella banda di Portacomaro, nella band Free Wheel e nella Super Cerot band.
Prima di essere uno scrittore è compositore di musiche e, in occasione della visita del Papa ad Asti, ha composto un brano che è stato eseguito davanti a Sua Santità dalla Banda di Portacomaro.
La Storia.
Il romanzo parte da una storia vera e viene arricchito via via da aneddoti e vicende del tutto inventati. Racconta che, durante un allarme notturno all’archivio storico comunale, avengono strani eventi che intimoriscono gli agenti della Polizia Municipale intervenuti a seguito dello scttare dell’allrme antiintrusione. Ma nel palazzo non c’è nessuno: si tratta forse di un fantasma? La curiosità degli stessi vigili, sostenuti dal loro Comandante, li ha portati ad approfondire la vicenda svelando il mistero.
I nostri investigatori “per caso” riuscono a capire cosa sta succedendo e chi è la strana apparizione e quali sono i suoi legami con Palazzo Mazzola, già orfanotrofio Buon Pastore e oggi sede del prestigioso Museo del Palio.
Intrecciandosi con fatti dei primi anni del Novecento, la storia svela inattesi e sgraditi retroscena della famiglia un tempo proprietaria di Palazzo Mazzetti. La vicenda viene condita da Interessanti dettagli della Asti di un tempo e di oggi in cui è ambientato il romanzo.
L’intervista.
Sicuramente si tratta di una storia intrigante che ci ha incuriosito. Abbiamo inontrato l’autore per saperne di più.
VALENEWS: Cosa ti ha spinto a scrivere questo giallo?
STEFANO BORGO: “Allarme all’archivio” è nato da un racconto curioso e intrigante ascoltato da miei colleghi di lavoro e dalla voglia di mettermi in gioco e provare a fare quello che, amatorialmente, faccio da tempo con la musica: creare qualcosa mettendo assieme parole e pensieri al posto delle note.
V: Cosa c’è di vero e cosa frutto di fantasia?
S.B.: Il racconto prende spunto da un fatto a me riportato da alcuni miei colleghi della polizia municipale di Asti, che asserivano di averlo realmente vissuto durante un’ ispezione notturna a seguito di una allarme anti intrusione a palazzo Mazzola: un incontro… inquietante
V: Tra i protagonisti ti sei ritagliato un posticino?
S.B.: Si abbastanza. Mi sono calato nel personaggio di un architetto suo malgrado coinvolto nella vicenda, addirittura chiamando sua figlia Giorgia come la mia e suo cugino Marcello come il mio. Questo personaggio mi assomiglia perché è intraprendente e tenace, con spirito organizzativo e curioso anche se, per necessità narrative, qualche atteggiamento leggermente diverso dai miei ho dovuto attribuirgli
V: Stefano Borgo musicista, compositore, scrittore, vigile urbano e altri talenti. Quale di questi ti rappresenta meglio?
S.B.: Credo tutti quanti. La mia natura è quella di non riuscire a stare senza stimoli mentali e, usando un termine tipico del mio lavoro, operativi. Subire la vita o interagire al minimo con lei non mi riesce. Mi piace usare la fantasia per mettermi in gioco e creare qualcosa, organizzare qualcosa e risolvere problemi, che in un primo tempo mi preoccupano e poi studio l’impossibile per aggredirli. Anche professionalmente mi occupo di questo: gestire personale, controllarlo e organizzarlo il meglio che posso. La banalità mi annoia.
V: Quale commento/recensione ti ha fatto più piacere?
S.B.: Il romanzo è nato per gioco. Nelle mie intenzioni doveva essere riservato a colleghi ed amici. L’apprezzamento inaspettato di tante persone che hanno affollato la presentazione a palazzo Mazzole, amici, sconosciuti, giornalisti e persino letterati e professori, assieme ai generosi articoli della stampa locale, mi hanno letteralmente commosso. Non mi sarei mai aspettato che un puro divertimento venisse ritenuto tanto interessante.
V: Dove si può acquistare?
S.B.: Essendo una pubblicazione autoprodotta e autofinanziata da me al momento le copie sono esaurite. Quando mi giunge richiesta dalle librerie o da gruppi di persone, raggiunto un numero minimo di ordinazioni procedo con la ristampa cartacea. Dovrebbe ancora essere presente la versione E-book sui principali portali on line.
V: Hai già pubblicato un secondo romanzo. Cosa ha in comune con “Allarme all’Archivio?”
S.B.: “Allarme all’archivio” e “ Mistero all’ombra del santo” sono entrambi ambientati principalmente ad Asti e sono costruiti su due piani narrativi temprali diversi : uno nel passato e uno nel presente. I due racconti trattano di vicende storiche astigiane forse non da tutti conosciute a fondo, come il periodo della Repubblica Astese e le vicende nobiliari cittadine degli inizi del ‘900 sulle quali si inserisce la narrazione del “funzionamento” del orfanotrofio femminile Buon Pastore, che per diversi secoli ha avuto collocazione a Palazzo Mazzola.
Conclusioni.
Nel ringraziare Stefano Borgo per la sua disponibilità la redazione augura che il successo di questa sua prima “fatica” venga superato dal secondo romanzo e diamo appuntamento all’autore per fare due chiacchere su “Mistero all’ombra del Santo.