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Home Attualità

La Valletta tra storia e mito

Un giro tra le bellezze della capitale di Malta

by Cinzia Francesca Marchisio
16/04/2024
in Attualità, Viaggi
Reading Time: 12 mins read
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La Valletta tra storia e mito
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  • Malta, la dolce: il suo nome ha origini greche a richiamo del miele che, a memoria d’uomo, viene prodotto sull’isola.
      • 1. La Concattedrale di San Giovanni
      • 2. Il Palazzo del Gran Maestro
      • 3. Giardini Barakka
      • 4. Forte Sant’Elmo
      • 5. Casa Rocca Piccola

Malta, la dolce: il suo nome ha origini greche a richiamo del miele che, a memoria d’uomo, viene prodotto sull’isola.

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Lo stato è composto da ben 15 isole di cui solamente due sono abitate, Malta, la più grande e la piccola Gozo. Visitare la capitale dell’isola, La Valletta, è come fare un tuffo all’indietro nel tempo e ritrovarsi immersi nelle atmosfere storiche del periodo in cui i Cavalieri dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme attraversavano il loro massimo periodo di fulgore. La città fu fatta costruire dall’ordine stesso, per volontà dell’allora Gran Maestro, Jean Parisot De La Valete, da cui prende il nome.

Era il 1566 e l’isola aveva appena sconfitto i sanguinosi attacchi ottomani che avevano evidenziato la necessità impellente di creare una sorta di roccaforte. I cavalieri, forti della loro influenza, raccolsero presso le principali corti europee e il papato stesso fondi necessari alla sua edificazione e la progettazione e costruzione venne affidata a un italiano, Francesco Laparelli, allievo di Michelangelo.

La Valletta venne progettata con un’architettura dalla configurazione a griglia, con l’idea di farne non solo una fortificazione, ma anche un perno culturale e un faro per tutta la civiltà occidentale. Laparelli non riuscì a terminare il progetto e gli successe un architetto di origini maltesi, Girolamo Cassar che ne definì maggiormente l’aspetto architettonico con la costruzione di imponenti palazzi, chiamati Alberghi che si differenziavano a seconda delle diverse lingue parlate dai cavalieri presenti sull’isola; in pratica una specie di divisione per ambasciate. L’ordine rimase nell’isola fino all’invasione di Napoleone Bonaparte nel 1798 e tuttora, sia per la sua atmosfera, che per i monumenti che sono rimasti a imperitura testimonianza, continua a essere il padrone spirituale incontrastato della sua capitale.

La Valletta è una delle capitali più piccole d’Europa e, nonostante questo, ha un patrimonio artistico talmente variegato e interessante che vale sicuramente la pena di essere visitata. Un weekend può essere sufficiente per assaporare i maggiori capolavori di questa città, che vi consiglio di girare a piedi per immergervi nella sua atmosfera antica e ammirare tutti i più piccoli particolari architettonici che offre.

Vediamo insieme quali sono le tappe imperdibili di questa passeggiata:

1. La Concattedrale di San Giovanni

L’esterno di questa enorme cattedrale è molto semplice e spoglio e non lascia presagire lo sfarzo e la maestosità che ci riserva l’interno. Sulla facciata principale troviamo tre orologi e non tutti segnano l’ora esatta. Non si tratta di un problema tecnico, ma di una caratteristica comune a tutte le chiese di Malta, una specie di stratagemma per confondere il diavolo, in modo che non sappia mai a quale ora esatta viene celebrata la messa e non possa operare qualche maleficio.

Gli interni sono stupefacenti e il loro stile barocco stordisce con tutte le decorazioni, l’oro e le molteplici suppellettili. La chiesa è formata da una navata centrale e da otto cappelle laterali, ognuna delle quali è consacrata a una delle diverse lingue dell’ordine.

Le cappelle sono tutte molto diverse tra loro e recano simboli e iscrizioni che ci lasciano intuire l’idioma a cui sono state dedicate. Nelle cappelle sono inoltre presenti i monumenti intitolati a tutti i Gran Maestri che regnarono a capo dei Cavalieri di San Giovanni. Sotto l’altare principale è possibile visitare la Cripta dove hanno avuto sepoltura la maggioranza dei Gran Maestri dell’ordine, tra questi anche Jean Parisot de la Valete, il fondatore della città.

La volta affrescata è davvero imponente e lascia quasi interdetti, confondendo la vista con la sua maestosità.

Il gioiello della Cattedrale sono le due opere di Caravaggio presenti al suo interno, in primis la Decollazione di San Giovanni, una delle tele più grandi dipinte dal pittore e l’unica che abbia mai firmato.

Trovarsi di fronte a un’opera simile lascia letteralmente senza fiato: di colpo l’occhio non contempla più tutti gli ori e i fregi della cattedrale, ma si perde nella luce e nella scena cruda e realistica che il Caravaggio ha immortalato con una maestria tale da renderla attuale: come se l’esecuzione fosse appena avvenuta davanti a noi.

La firma è impressa nel sangue che sgorga dal collo del santo ed è una F., a significare che il dipinto è opera di Fra Caravaggio e che egli faceva già parte, al momento della suo completamento, dell’Ordine dei Cavalieri, presso il quale si era rifugiato dopo la sua fuga da Napoli, con l’intento di riconquistare i favori del Papa.

 Per visitare la Concattedrale di San Giovanni è consigliabile prenotare online, direttamente sul sito, in questo modo si ha l’accesso prioritario e si evitano lunghe code.

2. Il Palazzo del Gran Maestro

È un enorme palazzo nei toni dell’ocra rossa, il colore utilizzato sotto la dominazione dei Cavalieri per indicare i palazzi pubblici, e occupa un intero isolato. La sua progettazione e le linee austere e lineari della facciata esterna si devono allo stesso Cassar e l’edificio è ancor oggi adibito a uso pubblico: ospita infatti la sede e gli uffici di rappresentanza del Presidente della Repubblica Maltese.

L’ingresso è composto da due cortili, nel primo troneggia l’Orologio dei Mori, composto da quattro quadranti indicanti, oltre all’ora, le fasi lunari e la data corrente. All’interno si trovano immensi saloni visitabili, tra cui spicca la Sala dell’Ambasciatore, dove il Gran Maestro di turno riceveva gli ospiti di spicco e qui si possono ammirare pregiati dipinti che ritraggono personaggi noti della storia, come Luigi XIV e Caterina II di Russia.

Notevole anche l’armeria, che ospita, tra le altre cose, l’armatura del Gran Maestro Alof de Wignacourt, che venne ritratto, con indosso la stessa, da Caravaggio in un quadro che attualmente è esposto al Louvre. Il Palazzo è visitabile tutti i giorni con un biglietto a pagamento del costo di 10 euro per gli adulti, che comprende anche la visita dell’armeria.

3. Giardini Barakka

Si trovano nella zona meridionale della città, sulle grandi mura medioevali e sono suddivisi in una zona alta e una bassa.

Sono un enorme spazio verde da cui si gode un incredibile panorama sulla baia e sulle tre città. Furono costruiti già durante il periodo dei cavalieri e sono contraddistinti da una lunga fila di arcate, un tempo erano parte integrante di un edificio coperto che venne distrutto dalla folla inferocita durante la cosiddetta “Rivolta di Preti” nel 1775 quando il clero si oppose allo strapotere dei Cavalieri.

Nella parte bassa è visibile una fila di cannoni utilizzata durante il dominio inglese a saluto delle navi in entrata nella baia.

Ancora oggi tre cannoni sparano a salve due volte al giorno, a mezzogiorno e alle quattro di pomeriggio.

É possibile raggiungere i giardini anche dal lungomare tramite un’ascensore, pagando un euro per la corsa in salita, mentre quella in discesa è gratuita.

4. Forte Sant’Elmo

Costruito a metà del 1500 dai cavalieri per aumentare le difese della città nella zona nord, fu terminato solo pochi mesi prima del grande assedio sferrato il 18 maggio 1565 dall’esercito ottomano capitanato da Solimano.

Durante l’attacco turco persero la vita molte persone e solo la strenua resistenza dei cavalieri e del popolo maltese portò l’esercito invasore a desistere dall’attacco dopo 4 mesi di cruente battaglie. Il forte ospita il Museo della Guerra dove è possibile trovare reperti storici che partono dalla preistoria fino alle due guerre mondiali, tra questi anche la George Cross Medal, una medaglia commemorativa donata da Re Giorgio VI, il padre di Elisabetta II, al popolo maltese per essersi distinto nel corso della seconda guerra mondiale.

Questo monumento è visitabile tutti i giorni, qui potete consultare il sito ufficiale.

5. Casa Rocca Piccola

La Valletta è ricca di palazzi nobiliari che ospitavano le famiglie di spicco della città.

Tra questi spicca Casa Rocca Piccola, che da tre secoli è dimora della famiglia del Marchese Di Piro. La costruzione di questo palazzo iniziò nel 1580 e qui si trovano interessanti pezzi di pregio, tra cui mobili, quadri e argenterie. Di particolare rilievo è la collezione di pizzi e di abiti antichi.

All’interno della casa, dove spesso è possibile incontrare il Marchese, si trova anche un ristorante che offre piatti della cucina italiana e una zona adibita a ospitare mostre d’arte contemporanea.

L’edificio ospita anche un Bed & Breakfast

Nel sotterraneo dell’edificio si sviluppa una rete di gallerie utilizzate come rifugi antiaerei nel corso della seconda guerra mondiale.

Ogni venerdì sera, inoltre, è possibile effettuare lo Champagne Tour, guidato solitamente dallo stesso marchese, che si conclude con una degustazione del pregiato vino francese.

Qui trovate tutte le indicazioni necessarie per effettuare una visita.

 

 

Il mio consiglio, oltre a visitare palazzi, musei e chiese, è quello di perdersi tra le vie della città per ammirarne l’architettura ed entrare in contatto con la vita locale.

Bellissimi i balconi, di vari stili, aperti o verandati e spesso contraddistinti da colori accesi, tra i quali spicca il verde.

L’usanza di colorare i balconi deriva più che altro dalla necessità di proteggerli dal sole, che nell’isola di Malta è protagonista per la maggior parte dei giorni dell’anno. Le vie principali sono due, Republic e Merchant Street: qui è d’obbligo un giro per negozi per acquistare i souvenir e i prodotti tipici, come le filigrane d’argento o il vetro soffiato e non potrete lasciare l’isola senza una statuetta rappresentante un cavaliere dell’ordine.

Per ritemprarsi, dopo le fatiche che le visite turistiche implicano, non c’è niente di meglio che una degustazione di piatti locali, che nell’isola risentono dell’influenza di molte culture, da quella mediterranea, per passare alla Turchia e all’Arabia.

Tra i piatti principali, il fenek, uno stracotto di coniglio dai sapori mediterranei, il gbejniet, il formaggio tipico solitamente confezionato con latte di capra, i pastizzi, sfoglie ripiene di ricotta e piselli nella versione classica che viene solitamente declinata in mille altre alternative, l’aljotta, una zuppa di pesce in cui predomina il sapore del limone, gli imqaret, sfoglie fritte ripiene di datteri, oltre ai kannoli e alla kassata, che oltre al nome, hanno anche una similitudine molto stretta con i cugini siciliani.

Sono sicura che La Valletta vi affascinerà con il suo charme intriso di storia millenaria e di leggende oscure; in un luogo così piccolo troverete una concentrazione di tesori davvero notevole e supererà le vostre aspettative. Inoltre una visita di quest’isola è fattibile, grazie al suo clima mite, in qualunque stagione dell’anno.

Cinzia Francesca Marchisio

Cinzia Francesca Marchisio

Cinzia Francesca Marchisio è autrice, presidente del Centro Studi Valentina Visconti di Asti. e ex docente Alterna la valorizzazione del patrimonio culturale piemontese a viaggi a lungo raggio e crociere intercontinentali, che arricchiscono la sua scrittura con visioni ampie e connessioni tra mondi diversi. Collabora con ValeNews per raccontare eventi, tradizioni, iniziative sociali e storie del territorio, ma anche impressioni e riflessioni nate lontano, tra rotte e culture che meritano ascolto. Non cerca confini, ma passaggi invisibili tra luoghi, tempi e persone. Scrive per raccogliere ciò che il mondo sussurra piano.

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