Maggio per gli amanti della lettura e dei libri, di ogni genere e formato, è anche e soprattutto il mese dell’appuntamento annuale con il Salone del Libro di Torino, giunto quest’anno alla sua trentaseiesima edizione.
Ho avuto il piacere, nel corso degli anni, di scoprirmi lettrice accanita passeggiando nei corridoi affollati, fin da piccola, quando la manifestazione non aveva ancora trovato la sua stabile location all’interno del Lingotto Fiere. Ho poi affrontato il Salone da bibliotecaria, alla ricerca di novità da inserire negli scaffali e da suggerire al pubblico. Quindi ho camminato furiosamente su e giù da un padiglione all’altro con un microfono in mano quando ho avuto occasione di collaborare con una locale web tv, alla scoperta di personaggi curiosi, piccoli editori con storie grandi da raccontare. Nelle ultime edizioni ho assaporato il piacere di assistere al Salone un poco più dall’interno, in veste di illustratrice.
Quest’anno, un ulteriore tassello in questa storia d’amore con il salone mi porterà la prossima settimana a percorrere le corsie dei quattro padiglioni, per una volta nell’inedita veste di autrice.
Come arrivare al Salone del Libro.
Da giovedì 9 a lunedì 13 Maggio sarà possibile visitare la manifestazione nei seguenti orari: giovedi, domenica e lunedi dalle ore 10.00 alle ore 20.00, venerdi e sabato dalle ore 10.00 alle ore 21.00
Numerosi sono gli accessi, a seconda che si decida di arrivare in città con l’auto o i treni e gli autobus. In metropolitana si può fare riferimento alla Fermata Lingotto per l’INGRESSO A e B oppure alla Fermata Italia 61 per l’INGRESSO D. Dalla Stazione FS Lingotto verrà predisposto un passaggio che conduce all’INGRESSO D. Con il bus delle linee 18, 34 la fermata è la 912 Lingotto per INGRESSO NIZZA, oppure le linee 18, 14, 63, 74 possono essere utilizzape per l’INGRESSO STAZIONE FS LINGOTTO. Con la macchina si coniglia l’uscita Corso Unità d’Italia per acedere all’INGRESSO MATTÈ TRUCCO.
Quattro gli ingressi a disposizione: NIZZA Via Nizza 294 (ingresso A, che porta nella zona de padiglione 1); MATTÈ TRUCCO via Matté Trucco 70; STAZIONE LINGOTTO FS (ingresso D, vi porterà direttamente nel padiglione Oval); Centro commerciale Lingotto.
Le Colline di Carta di Silvia Perosino
Come accennavo, quest’anno ho l’opportunità di tingere con un’altra sfumatura la mia decennale relazione con il Salone. Anzi, altre due. Perchè da una parte, come collaboratrice di VALE News lo sguardo che lancerò intorno sarà anche quello di chi cerca spunti per resoconti, incontri da condividere, novità interessanti per articoli futuri. Ma soprattutto, particolare è l’emozione di partecipare nella veste di autrice, io che come scrittrice faccio una certa fatica a qualificarmi mantenendo anche una sufficiente serietà.
Nel nutrito novero degli appuntamenti promossi dalla Regione Piemonte, venerdì 10 maggio dalle 13.30 alle 14.30 potrete trovarmi in Sala Arancio (galleria visitatori) in Compagnia di Emiliana Conti (presidente del Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, editore del volume insieme a Edizioni Langhe Roero e Monferrato) e Cinzia Montagna, giornalista e storica, alla cui sensibilità e professionalità è affidato il compito di dipanare la discussione e di addentrarsi nella narrazione di questo volume a metà fra la vita immaginaria, tema portante del Salone in questa XXXVI edizione, e i giorni, i fatti, i paesaggi e le suggestioni reali di Monferrato, Langhe e Roero.
Del libro torneremo a parlarvene approfonditamente più avanti, in un articolo dedicato. Per ora, vi ricordiamo solo che il primo appuntamento oro argento della giornata è per l’appunto in Sala Arancio, facilmente raggiungibile percorrendo il corridoio che precede l’ingresso ai padiglioni.
Nuovi linguaggi e Luoghi della Memoria
La giornata di Venerdì prosegue all’insegna dei colori oro e argento, questa volta con un sansilvestrino di ben più chiara fama: stiamo naturalmente parlando di Gian Marco Griffi, il cui talento letterario ha ormai di gran lunga superato i confini del recinto dei nobili in cui il rione del biscione ha il suo cuore da secoli. Di Ferrovie del Messico molto si è detto e, nonostante il tempo passato dalla pubblicazione, avvenuta in concomitanza con il salone 2022, ancora molto si dice. Noi di VALE news gli abbiamo dedicato un articolo, al quale vi rimando per ulteriori approfondimenti. Quest’anno la presenza di Griffi al Salone è legata a due interventi in altrettanti dibattiti.
Il primo sarà in Sala Argento, Padiglione 2, rientra anche questo nel computo degli appuntamenti promossi dalla Regione Piemonte, e sarà incentrato, a partire da Ferrovie del Messico, sulla discussione in merito a cosa resterà di questi 80 anni: Nuovi linguaggi per comunicare ai giovani i Luoghi della Memoria.L’incontro, in collaborazione con Paesaggi della Memoria, Rete Faro Italia e Rete tematica integrata dei Luoghi della Guerra e della Resistenza piemontese, prende vita in occasione dell’80° anno della liberazione del Piemonte, e della firma del protocollo d’intesa per valorizzare in modo innovativo il patrimonio immateriale della Resistenza firmato da Polo del ‘900 e da alcuni Luoghi della Memoria.
Non sarà solo Gian Marco Griffi sul palco della Sala Argento (lo affiancheranno infatti Francesco Aceti, Roberto Bianco, Luca Borgatta, Daniele Borioli, Nicoletta Fasano, Gianfranco Fradelizio, Julia Giaconelli, Amalia Neirotti, Emiliano Paoletti e Nicolò Tassinari) ma sarà interessante scoprire il suo punto di vista sulla trasmissione ai giovani della memoria e nello specifico della memoria dei luoghi legati alla Resistenza, necessità di continuità che si scontra inevitabilmente con la mutazione del linguaggio, soprattutto nelle fasce giovanili. Ma anche di questo vi racconteremo con calma fra qualche giorno, perchè saremo sicuramente in prima fila (o poco più indietro).
Laurana presenta Fremen: da libri che nessuno voleva pubblicare a successi editoriali.
Dopo aver parlato di memoria e linguaggio e giovani generazioni e Resistenza, ritroveremo Gian Marco Griffi, questa volta insieme alla casa editrice Laurana, dalle 19.30 alle 20.30 in Sala Rossa, Padiglione 1. Qui si preannuncia una interessante discussione sulla collana Fremen, curata da Giulio Mozzi, sulla sua genesi e i suoi intenti letterari, partendo dal fenomeno editoriale avuto da Ferrovie del Messico agli ultimi romanzi pubblicati.
Ad animare la discussione, oltre a Griffi e Mozzi, anche Pier Paolo di Mino, (autore dell’ultimo volume pubblicato nella collana Fremen, Lo splendore. L’infanzia di Hans, illustrato da Veronica Leffe) con Fiammetta Palpati (autrice del libro La casa delle orfane bianche, al quale ho avuto il piacere di collaborare in veste di illustratrice della copertina) e Gioacchino De Chirico, che il libro di Fiammetta Palpati ha proposto come candidato alla dozzina per il Premio Strega di quest’anno.
Aprendo i libri curati da Giulio Mozzi si trova sempre, in basso, in una delle prime pagine, l’indicazione che spiega da cosa derivi in nome della collana: i Fremen sono i protagonisti di Dune, il famoso ciclo di romanzi di Frank Herbert: il popolo che vive negli enormi spazi aridi del pianeta Arrakis. I Fremen hanno fatto del deserto, temuto da tutti e da tutti ritenuto inabitabile e disabitato, la propria casa, la propria risorsa, la propria forza. Un’indicazione che è anche una sorta di manifesto, e che alla luce delle ultime vicende editoriali, pare lasciare intendere che si, forse è vero, anche nel deserto ci si può ritagliare un angolo nel quale vivere, non sopravvivere.